Cittadinanze. Appartenenza e diritti nella società dell'immigrazione

Tra le ragioni che rendono così affascinante, per gli scienziati sociali, lo studio del fenomeno delle migrazioni internazionali, vi è la sua capacità d’interpellare alla radice gli stessi fondamenti epistemologici da cui muoviamo per definire e interpretare i processi sociali.
L’immigrazione possiede la segreta virtù d’introdurci alla sociologia dello Stato, rendendo manifesto ciò che è nascosto nell’«inconscio sociale»; ma soprattutto essa costituisce il limite dello Stato nazionale che, per esistere, si è dato delle frontiere nazionali e si è dotato dei criteri necessari per discriminare tra i nazionali e gli «altri». Determinando la presenza in seno alla nazione di «non nazionali», l’immigrazione ha l’effetto di perturbare tanto l’ordine nazionale quanto la linea di frontiera tra ciò che è nazionale e ciò che non lo è.